L’importanza della Data Classification per la protezione dei dati

In un contesto aziendale sempre più digitalizzato e virtualizzato, le organizzazioni si trovano a dover gestire una quantità spropositata di dati e a dover affrontare il tema, molto delicato, della loro protezione da ogni possibile minaccia esterna, per salvaguardarne riservatezza, integrità e disponibilità. Adottare apposite strategie e politiche per la sicurezza dei dati è un compito che le organizzazioni sono chiamate ad assolvere con la massima urgenza ed efficienza.

In questa prospettiva, la Data Classification si pone come uno degli strumenti preliminari indispensabili per poter implementare misure di protezione dei dati.

Data Classification: che cos’è e quali sono i suoi vantaggi

La Data Classification è il processo di organizzazione e categorizzazione dei dati raccolti dall’azienda, ordinati, suddivisi e archiviati in classi o gruppi, attraverso l’assegnazione di etichette, tag e metadati, a seconda del loro valore e importanza per l’organizzazione e per gli utenti, sulla base del loro grado di sensibilità e del rischio associato ad una loro eventuale modifica, perdita o violazione.

Convenzionalmente, in ambito aziendale, si distinguono dati pubblici (a bassa sensibilità), ad uso interno (con un grado di sensibilità medio) o riservati (ad elevata sensibilità). Le singole organizzazioni possono adottare la propria specifica classificazione, tanto che la definizione e il numero delle categorie adottate possono variare da azienda ad azienda.

In ogni caso, la Data Classification consente di:

  • mettere ordine nel sistema di archiviazione dei dati, attraverso la loro suddivisione in categorie o gruppi ben definiti a seconda delle caratteristiche dei dati stessi e delle esigenze aziendali;
  • facilitare la ricerca dei dati. La possibilità di suddividere i dati in categorie consente alle aziende di ricercare, trovare e recuperare più facilmente e rapidamente i dati di cui hanno bisogno, senza le perdite di tempo che, invece, caratterizzano un sistema di archiviazione caotico o non organizzato;
  • garantire una maggiore sicurezza e protezione dei dati. La classificazione dei dati riduce drasticamente i rischi di perdita, furto o violazione perché, proprio sulla base delle categorie in cui sono divisi, è possibile adottare apposite strategie di protezione, specifiche per ogni gruppo di dati.

Che cos’è la protezione dei dati?

Per comprendere l’importanza della Data Classification nell’adozione delle strategie per la protezione dei dati dobbiamo definire e specificare quest’ultimo concetto.

La protezione dei dati è il complesso delle operazioni messe in pratica per impedire furti, danneggiamenti o perdite dei dati importanti per un’organizzazione, anche nel caso in cui la rete dovesse essere violata, garantendone il ripristino e il recupero. Il complesso delle strategie per evitare accessi indebiti o non autorizzati alla rete rientra, invece, nel campo affine della sicurezza informatica. Insomma, integrare un’efficiente strategia di sicurezza informatica ed efficaci pratiche di protezione dei dati è la chiave per il successo delle politiche di sicurezza dei dati aziendali. 

Come e perché la Data Classification favorisce la protezione dei dati

Proteggere tutti i dati indiscriminatamente è una pratica lunga e, di certo, non efficiente e conveniente. Al contrario, classificare i dati a seconda del loro valore e del loro grado di sensibilità e importanza consente ad ogni organizzazione di disporre di un ordine o di una scala gerarchica a partire dalla quale adottare politiche di sicurezza diversificate. In questo modo, i dati riservati possono essere identificati e protetti più facilmente, garantendo quel grado di priorità e di sicurezza di cui necessitano, data la loro natura particolarmente riservata, e che è richiesto dalle normative interne o di settore a cui le organizzazioni sono chiamate a conformarsi. 

Ed esempio,  in certi contesti, come quello sanitario o finanziario, esistono regole molto rigide e precise per la conservazione e la protezione dei dati. Certe tipologie di dati devono essere sottoposte a backup periodici, con una frequenza definita con estrema precisione, oppure devono essere cancellati, senza possibilità di utilizzo, dopo un certo periodo di tempo. Grazie alla Data Classification, l’organizzazione può individuare e raccogliere quella specifica tipologia di dati a cui applicare le strategie di backup o di eliminazione previste dai regolamenti di settore.

Insomma, la Data Classification è alla base di qualsiasi approccio e strategia di protezione dei dati che miri ad essere proattiva, e non reattiva, cioè che sia in grado di affrontare e risolvere il possibile problema anticipatamente, in modo tale da prevenirne l’insorgere, e agile, cioè in grado di adattarsi alle mutevoli esigenze aziendali e ad eventuali cambiamenti dei regolamenti di settore, garantendo la conformità alle normative.

Infine, la classificazione dei dati consente alle organizzazioni di risparmiare tempo, denaro e risorse nell’identificazione dei dati da gestire e proteggere. Adottare la Data Classification diventa, dunque, un imperativo per proteggere l’enorme mole di dati che le aziende si trovano a trattare giorno dopo giorno, salvaguardando se stesse e i propri clienti.

FONTE: https://www.networkcomputing.com/data-centers/data-classification-how-businesses-can-get-data-protection-right

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