Innovazione nell’era dell’IA generativa: la leadership di Stefanini

Quindici anni fa, quando Stefanini Group decise di acquisire Woopi, una startup di intelligenza artificiale, l’argomento dell’IA era riservato ai neofiti e agli appassionati di un mercato promettente. Marco Stefanini, fondatore e CEO globale del gruppo, ha definito l’occasione come la base di un grande ecosistema di innovazione, riconoscendo l’IA come un importante vettore di business. Oggi, nel pieno boom dell’IA generativa, Stefanini prevede di investire oltre 200 milioni di dollari entro il 2026, non solo per nuove acquisizioni, ma anche per proseguire l’innovazione nell’era dell’IA generativa.

Fondato nel 1987 nella casa dell’imprenditore, Stefanini Group, che inizialmente si concentrava su servizi software personalizzati, si è evoluto in una multinazionale con 37.000 dipendenti, operante in 41 Paesi e con fatturati di oltre 1 miliardo di dollari. La strategia di crescita pone l’enfasi sull’intelligenza artificiale come priorità chiave nei prossimi anni.

Nel corso dei suoi 36 anni di attività professionale, Marco Stefanini ha assistito a diverse ondate tecnologiche, riconoscendo che l’IA sta trasformando i modelli di business e che il suo impatto è paragonabile a quello di Internet e all’avvento della trasformazione digitale.

“Questo è un argomento estremamente importante. Lo considero strategico, non solo dal punto di vista economico, ma anche dal punto di vista sociale. È difficile prevedere l’impatto reale. Negli ultimi mesi abbiamo assistito a un boom. Infatti, in termini di velocità, precisione e intelligenza artificiale, si è verificato un cambiamento significativo nell’avanzamento di questo scenario”, sottolinea Marco Stefanini.

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