Il Senior Director di Veeam software, Rick Vanover sostiene che nel futuro prossimo sarà possibile che i dispositivi IoT e le strutture di edge computing saranno sempre più numerose e miglioreranno notevolmente. Molte aziende però non sono ancora del tutto preparate al cambiamento che per loro risulta ancora molto rapido e consistente.
Ovviamente l’adozione dell’edge computing non ha lo stesso significato per tutte le diverse aziende, quindi non è neanche semplice trovare un unico metodo, ma solo delle indicazioni base da poter seguire. La stessa cosa si applica alla connettività IoT e dunque ogni azienda deve formulare una ricetta unica e ad hoc per sé stessa. Cosa si rischia di dimenticare? Sicuramente la protezione dei dati cioè il backup e la sua replicazione.
Collegare le reti IoT e l’edge computing tramite Veeam
Diverse aziende IT hanno fornito delle soluzioni immediatamente utilizzabili per fondere in qualche modo IoT ed edge computing. Microsoft ad esempio è uno dei possibili fornitori di soluzioni specifiche e semplici da implementare. Microsoft Azure IoT Edge in questo caso permette già di unire IoT ad edge computing ma, anche se riesce a farlo in modo semplice diventa importante non trascurare l’esame dei piani di sviluppo per lo storage e l’infrastruttura IT.
Sono dunque necessarie delle soluzioni di data protection in grado di gestire, creare ed amministrare il cloud computing e avere come risultato backup sicuri e repentini.
Gestire correttamente i dati nel cloud
Sono sempre più presenti i dispositivi IoT negli ambienti lavorativi come uffici, ospedali o aziende di produzione e proprio i dispositivi IoT hanno modificato in modo significativo i flussi di lavoro generati. Così facendo si viene a creare una rete di dispositivi IoT che genera diversi terabyte di dati ogni singolo giorno e dunque, questa miriade di dati deve assolutamente essere gestita e protetta aumentando le richieste di spazio di archiviazione, potenza di calcolo e larghezza di banda.
Il fatto che molti sistemi o apparecchiature esistenti non possono essere sostituite del tutto con dispositivi IoT, può introdurre dei problemi alla sicurezza. Infatti macchine ancora funzionanti e vecchi dispositivi con protocolli di controllo superati da tempo continuano ad essere utilizzati proprio per non interrompere la produzione. Il problema è che, come conferma Veeam, questi sistemi sono molto vulnerabili al ransomware ed altri attacchi e rischiano di essere un facile punto di accesso perché non sono stati programmati per la connessione internet o ad un cloud.
La corretta gestione di dati e del backup è importante che sia parte integrante della progettazione di questo forte cambiamento.
Un esempio di questa necessità è attualmente una combinazione di dispositivi IoT ed edge computing utilizzata nella sorveglianza video e foto che deve assolutamente conservare e proteggere i dati sensibili e importanti raccolti.
Accelerazione 5G con Veeam
L’introduzione del 5G non solo accelera la comunicazione tra i dispositivi mobile o hotspot ma richiede una revisione degli attuali progetti IoT poiché le reti trasmettono i dati in tempo reale. Il manager di Veeam sottolinea infatti che questo potrebbe essere il driver adatto per complessi progetti IoT come la telemedicina, la produzione automatizzata e la guida autonoma. Con la rete 4G si sono gestiti un massimo di 1 GBps mentre con la rete 5G questi numeri andrebbero a triplicare e la latenza per ogni dispositivo sarà notevolmente ridotta. Questo può significare solo che i dispositivi in rete potranno essere utilizzati in aree che non si ritenevano possibili in passato.
Lo stesso 3GPP abilita eMTC e NB-IoT che aiutano la scalabilità dell’IoT. Queste tecnologie vogliono concentrarsi su una maggiore densità di dispositivi e su un migliore utilizzo dell’energia. Con eMTC, ci si riferisce a oggetti in tempo reale come ad esempio gli smartwatch e gli occhiali collegati in rete. Con NB-IoT invece si fa riferimento a soluzioni che trasmettono una minor quantità di dati e una latenza più alta il che significa molti dati salvati e tempi di funzionamento molto lunghi.
Si può ipotizzare pertanto che lo sviluppo sostenibile di soluzioni IoT che si basano sul 5G sia possibile solo tramite le Hyperscale Public Clouds, perchè una soluzione che prevede un forte numero di dispositivi IoT, deve fornire dati in tempo reale e spesso si tratta di dati multimediali. Dunque lo storage dei data center tradizionali si esaurisce troppo rapidamente. Al contrario a consentire la scalabilità dei dati sono le Hyperscale Public Clouds che con le soluzioni di backup e recovery sono in grado di gestire gli ambienti cloud.
La pianificazione includendo il backup dei dati
Alla creazione di un ambiente cloud deve essere presente una qualsiasi soluzione di protezione e gestione dati per poter collegare i dispositivi IoT all’edge computing o alla rete 5G. Tuttavia non sempre vengono inclusi tutti gli aspetti di gestione dati necessari anche se, è cosa nota che tutti gli attacchi hanno ripercussioni spesso gravi anche se bloccati tempestivamente. Pertanto è davvero fondamentale avere un piano di emergenza e soprattutto bisogna sempre essere preparati contro attacchi ransomware.
Veeam ricorda che lo stesso vale anche per gli ambienti cloud dove la responsabilità è condivisa: il fornitore del cloud deve garantire la sicurezza del suo prodotto mentre il cliente deve proteggere i dati memorizzati nel cloud.
Fonte: https://www.01net.it/veeam-la-nuova-tecnologia-trasforma-i-dispositivi-iot/