Microservizi e Container

Microservizi

I microservizi sono i componenti “core” di un’applicazione progettata secondo un approccio architetturale modulare, opposto a quello tradizionale e monolitico. Ragionando con questa filosofia, i singoli componenti pur essendo parte di un’unica piattaforma conservano una maggiore indipendenza, che si traduce in vantaggi sia per chi sviluppa sia per l’azienda che eroga il servizio. Questo modus operandi si rifà molto al divide et impera, nel quale il problema viene diviso in sotto problemi più semplici e si continua fino a ottenere problemi facilmente risolvibili; combinando le soluzioni ottenute si risolve il problema originario. Un modello di sviluppo distribuito, come quello dei microservizi, può mettere il turbo agli sviluppatori e alle attività di routine. Permette, inoltre, di creare molteplici microservizi in contemporanea e questo significa mettere al lavoro un maggior numero di persone sulla stessa app, ottenendo migliori risultati in tempi più brevi. I principali vantaggi a questo approccio sono: Time to Market, Scalabilità, Affidabilità, Resilienza, Deployment semplificato, Accessibilità, Autonomia, Tolleranza all’errore, Facilitatori nel Monitoraggio e infine, Costi contenuti.

I microservizi differiscono dall’architettura Service-Oriented per due elementi cruciali: l’Affidabilità con cui possono comunicare uno con l’altro, solitamente in logica stateless, in modo che l’applicazione garantisca continuità operativa in caso di guasti e la Scalabilità che gli permette di crescere al crescere delle richieste per determinati servizi attivando risorse su più server e infrastrutture, a seconda delle necessità.

Giusto per citare qualche azienda che usa attivamente i microservizi: Uber, Amazon, Netflix, Ebay.

Vediamo insieme quali sono i due punti di forza di questi servizi e perchè sempre più Major Brand si stanno orientando verso quella direzione.

Vantaggi essenziali dei Microservizi 

  • Affidabilità con cui possono comunicare uno con l’altro, solitamente in logica stateless, in modo che l’applicazione garantisca continuità operativa in caso di guasti.
  • Scalabilità che gli permette di crescere al crescere delle richieste per determinati servizi attivando risorse su più server e infrastrutture, a seconda delle necessità.

Container 

I container sono dei contenitori virtuali che consentono di eseguire un’applicazione.

Il container è un ambiente di sviluppo completo che isola tutti i processi e le applicazioni necessarie al runtime di un determinato software.

I container possono essere eseguiti come i semplici applicativi di un sistema operativo, lanciando anche più istanze analoghe dello stesso servizio, senza dover riconfigurare tutto ad ogni avvio: la classica notizia che farebbe brillare subito gli occhi di chi, ad esempio, si occupa di testing delle applicazioni. L’avvio dei container è sostanzialmente molto rapido e gli ambienti di sviluppo sono assolutamente personalizzabili, proprio per adattarsi a contesti applicativi molto specifici. È infatti possibile predisporre il codice, le dipendenze, le librerie, i file binari e ovviamente i file di configurazione della app che intendiamo eseguire.

Solve.it utilizza microservizi e container da diversi anni, in particolare ha una partnership con grosse aziende Enterprise con cui lavoriamo quotidianamente su AWS per gestire alcuni dei loro servizi core, in particolare i database. Tuttora è in corso una migrazione dai sistemi onprem verso il cloud in quanto  il cliente ha visto nel tempo come il servizio, i costi e l’affiadabilità del microservizio in cloud è molto più vantaggiosa rispetto che tenersi il dato in casa propria.

Inoltre ti proponiamo di leggere l’articolo sull’affidabilità e sicurezza dei dati sul Cloud per conoscere l’approccio di Solve.it e i principali aspetti che la società suggerisce di valutare.

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