Durante il 2020 molte imprese hanno dovuto investire nella digitalizzazione per rimanere al passo con i bisogni e gli obiettivi emersi durante la pandemia. Secondo una ricerca del Politecnico di Milano, solo il 14% delle imprese di piccole dimensioni considera la trasformazione digitale rilevante per l’evoluzione del business.
Nel 2021 le decisioni strategiche nel settore digitale rappresenteranno indubbiamente uno strumento fondamentale per riadattarsi e avere successo in un contesto in continuo cambiamento.
Dal Machine Learning all’Artificial Intelligence as a service: ecco le idee per digitalizzare una piccola e media impresa:
- Strong customer authentication
Per mantenere le vendite online sicure ed efficienti le pmi italiane devono dotarsi delle nuove funzioni di sicurezza nel rispetto della Direttiva Europea sui Servizi di Pagamento (PSD2). Le misure di strong customer authentication, in vigore dal primo gennaio 2021, richiedono ai clienti informazioni aggiuntive (impronta digitale o codice numerico valido una sola volta) per autorizzare il pagamento di ogni acquisto. L’autenticazione a due fattori richiede la verifica di almeno due elementi diversi per confermare l’identità dei consumatore evitando così frodi o addebiti non autorizzati.
- Machine learning
Durante il 2020 le limitazioni degli spostamenti hanno portato le aziende a ridurre le presenze e a rendere più efficienti i processi di produzione. In un contesto industriale in continuo cambiamento il machine learning è una risorsa importante per gestire gli interventi di manutenzione e monitoraggio da remoto. L’obiettivo è quello di integrare maggiormente l’intelligenza artificiale nei processi di produzione per migliorare l’efficienza operativa, il controllo qualità e la sicurezza.
- Reskill a distanza
Durante la pandemia c’è stato un forte incremento di formazione a distanza e gli strumenti partecipativi messi a disposizione dai principali enti formatori, dalle università alle app come Coursera, hanno consentito di pianificare attività di formazione continua da erogare in modalità diversificata e calibrata sui differenti tipi di bisogno. Nel futuro occorrerà pianificare nuove strategie di formazione, meglio se con il supporto di figure professionali competenti sulla didattica a distanza.
- Chatbot per conversazioni più smart
Investire e integrare nei processi aziendali i prodotti legati all’intelligenza artificiale sembra una pratica complessa, soprattutto per le pmi. Oggi invece esistono numerose applicazioni che possono agevolare questa attività. La prima è legata alla gestione delle relazioni con la clientela, ad esempio un bot che consente di dare informazioni e guidare i clienti nella risoluzione dei problemi può ridurre il numero di richieste verso il contact center. Ma non solo, i bot conversazionali permettono anche di gestire le comunicazioni all’interno dei gruppi di colleghi attraverso strumenti come Slack o Teams.
Un chatbot funziona da assistente virtuale, risponde a domande in tempo reale, trovando risorse, elaborando analisi e gestendo anche gli eventi in agenda, riducendo lo scambio di e-mail e ottimizzando così i tempi di organizzazione.
- Artificial intelligence as a service
Sebbene il concetto di intelligenza artificiale non sia nuovo, AI as a service è un’idea che può aiutare le aziende a organizzare i dati che raccolgono sui clienti ed eseguire attività semplici, ma dispendiose in termini di tempo. L’Aiaas permette alle piccole imprese di implementare la tecnologia di AI con budget ridotti, senza dover investire per la sua realizzazione.
Nella maggior parte dei casi, il software è disponibile immediatamente, il che significa che lo si può acquistare da un fornitore, apportare alcune modifiche e iniziare a utilizzarlo quasi immediatamente. Secondo gli analisti grazie a soluzioni di Aiaas le pmi investiranno di più nell’intelligenza artificiale per aumentare la loro produttività: “Le entrate globali annuali del software di intelligenza artificiale dovrebbero crescere fino a 126 miliardi entro il 2025“.
Fonte: wired.it