Open Innovation
Our Innovation Lab aggregates competences to enable digital transformation initiatives with our clients
Applied Innovation
Comprendere il concetto di Open Innovation ed applicarlo alla propria azienda o al proprio business aiuterà a creare valore e aumentare la competitività sul mercato
Open Innovation: cos'è e in cosa consiste
L’Open Innovation non è solo un metodo o una strategia per migliorare i processi di innovazione aziendale, ma è un concetto che va oltre a tutto ciò.
Cosa vuol dire Open Innovation?
Per Open Innovation si intendono tutti quei processi metodici e strategici atti a innovare la propria attività. Ne fanno parte l’introduzione di nuovi sistemi o criteri, il rinnovamento radicale di determinati elementi o attività, nuovi tipi e metodi di progettazione, produzione o vendita di un prodotto o servizio.
Tutti gli elementi sopra citati dovranno essere però accomunati da un’unica caratteristica: idee, strumenti e soluzioni dovranno arrivare tutte dall’esterno.
Ed è proprio questa la differenza tra Open Innovation e Closed Innovation..
In pratica l’azienda o l’imprenditore non dovrà più ricorrere solamente a risorse e idee interne, ma potrà (anzi, dovrà!) avvalersi di soluzioni e risorse derivanti dall’esterno. Fra i “canali” esterni segnaliamo università, start up, agenzie, fornitori, consulenti, e così via.
L’innovazione è quindi la dimensione applicativa di un’invenzione o una scoperta; per Closed Innovation si intende una metodologia in grado di creare valore con idee e risorse interne; mentre per l’Open Innovation si intende una metodologia che crea valore grazie a idee, risorse e soluzioni esterne.
Come si fa Open Innovation
Il concetto di Open Innovation
può essere applicato alle imprese in diversi modi:
CALL FOR IDEAS
(CONCORSI DI IDEE,
PREMI, GARE)
CROWDSOURCING
PARTNERSHIP
ACQUISIZIONI
Anche istituire un think tank interno rientra nelle strategie di Open Innovation.
Principalmente questa metodologia si concretizza mediante l’uso di Call for Ideas, svolgendo attività di Crowdsourcing, siglando partnership con altre aziende, brand, gruppi di ricerca, effettuando acquisizioni e così via.
Esempi Open Innovation
Le grandi aziende e le multinazionali, ma anche PMI e start up, utilizzano metodi di Open Innovation per raggiungere nuovi obiettivi, consolidare la propria leadership in un determinato settore e trovare idee e nuove tecnologie che permettano all’azienda di rimanere competitiva sul mercato.
Lo scambio di competenze e la sinergia che si verrà a creare tra le due imprese porterà senza dubbio al miglioramento delle attività aziendali (per entrambe le imprese), delle tecnologie future da utilizzare, e in generale servirà a far crescere tutte e due le aziende.
Come ha già fatto ad esempio il colosso dell’elettronica Samsung, che ha ben pensato di aprire un Innovation Center nella Silicon Valley. E lavorare quindi a stretto contatto con altri Big del settore, unendo le forze di entrambi per raggiungere un risultato comune, ovvero immettere sul mercato prodotti sempre più innovativi e di conseguenza migliorare ed evolvere le attuali tecnologie.
Di seguito vi indicheremo una serie di attività che rientrano perfettamente nella filosofia dell’Open Innovation.
Call for Ideas (concorsi di idee, premi, gare)
Le call for Ideas sono dei “concorsi di idee” istituiti dalle imprese e volti a raggiungere dei precisi obiettivi prefissati. Dalle start up alle multinazionali, dalle PMI alle associazioni, tutti amano le Call for Ideas e le utilizzano per ottenere nuove idee, competenze, soluzioni e risorse.
Si tratta di una sorta di challenge in cui i partecipanti più meritevoli ottengono un premio, stabilito ovviamente dall’impresa che ha lanciato il contest.
Questi concorsi sono destinati esclusivamente a professionisti e aziende in target con la filosofia aziendale, i servizi e i prodotti dell’impresa che dovranno essere sottoposti ai processi innovativi.
Tra gli esempi più lampanti di Call for Ideas segnaliamo i numerosi contest lanciati da Barilla. L’azienda leader del settore della pasta è solita indire queste challenge in cui i partecipanti si occupano di proporre idee innovative riguardanti i vari packaging, nuovi prodotti da lanciare sul mercato, nuovi formati di pasta e così via.
Al concorso partecipano aziende specializzate in grafica digitale, grafici freelance, progettisti, disegnatori e tutti coloro che svolgono attività lavorative collegate a questo settore.
Crowdsourcing
Le Call for Ideas spesso rappresentano una parte del Crowdsourcing, strategia basata sull’intelligenza collettiva. In poche parole, il Crowdsourcing permette all’impresa di trovare nuovi spunti, idee e soluzioni ai problemi mediante lo sviluppo di un progetto collettivo.
A questo progetto prenderanno parte delle persone esterne all’azienda, invitati dall’impresa stessa o presentatisi su base volontaria.
È un vero e proprio modello di business, in questo caso l’impresa assegnerà la progettazione, la realizzazione e lo sviluppo di un determinato progetto ad un gruppo di persone esterne e non organizzate precedentemente.
Questo tipo di collaborazione si rende utile per raccogliere una grande quantità di dati e sviluppare nuove tecnologie, progetti, fare scoperte o rivelazioni.
Partnership
Le partnership rappresentano da sempre una grande possibilità di crescita, sia per l’azienda più piccola che viene delegata per la creazione, realizzazione, sviluppo di un determinato progetto; e sia per l’azienda più grande che otterrà benefici dal lavoro svolto dalla piccola azienda.
Si tratta di accordi aziendali in cui i rapporti di collaborazione tra le due realtà sono posti al centro di tutto. La cosa più importante è creare sinergia tenendo conto di alcuni fattori fondamentali: Diversità, Dinamicità, e Distinzione.
Possibile anche siglare accordi tra due aziende che si definiscono “competitors” ovvero concorrenti. In questo caso le due imprese lavoreranno sempre in sinergia, con l’obiettivo di raggiungere scopi comuni.
In questo caso possiamo definire questo tipo di partnership un progetto di co-innovazione. Entrambe le aziende infatti lavoreranno insieme e metteranno sul tavolo le proprie competenze, risorse, idee per generare valore e innovazione.
Citiamo ad esempio le tante partnership siglate da Enel negli ultimi anni. Il colosso dell’energia sta infatti portando avanti diverse joint venture con altre aziende e start up, sempre volte a migliorare le attività già esistenti, ad innovarle, a creare nuove tecnologie e nuove attività in linea con i tempi.
Segnaliamo ad esempio la joint venture con Volkswagen, colosso del settore auto, per l’e-mobility. Le due aziende lavoreranno insieme per definire nuove soluzioni elettriche per il settore.
Citiamo anche la partnership con Morellino di Scansano per lo sviluppo sostenibile di uno dei “territori del vino” più amati e produttivi d’Italia. O ancora la partnership con SIA per la progettazione e la realizzazione di nuove soluzioni di mobile banking.
Acquisizioni
Le acquisizioni potremmo definirle l’opposto delle partnership. In questo caso ci sarà un’azienda, start up o PMI che acquisirà le quote di maggioranza di un’altra impresa o società, e prenderà quindi il controllo di quest’ultima.
Così facendo l’azienda che acquisisce l’altra si ritroverà ad essere il proprietario delle tecnologie, delle risorse e delle idee della società/impresa inglobata. Ma non finisce qui perché l’azienda principale potrà anche “acquisire” e integrare nel proprio organico le personalità più talentuose dell’azienda acquisita.
Insomma, le acquisizioni permettono in un colpo solo di inglobare tutte le attività di un’altra azienda, comprese quelle di ricerca e sviluppo, quelle operative, amministrative e di manutenzione.
Insomma, le acquisizioni permettono in un colpo solo di inglobare tutte le attività di un’altra azienda, comprese quelle di ricerca e sviluppo, quelle operative, amministrative e di manutenzione.
Citiamo ad esempio l’operazione di M&A tra Intesa Sanpaolo e Ubi Banca. In questo caso Intesa ha lanciato un OPS su Ubi (andata a buon fine) ed ha acquisito la banca bergamasca-bresciana.
In un colpo solo Intesa ha consolidato la sua posizione di primo gruppo bancario in Italia acquisendo sportelli, filiali, e clienti di Ubi, ha aumentato gli asset in gestione dopo aver acquisito quelli di Ubi, e si è ritrovata anche con nuove tecnologie e servizi fintech (sviluppati da Ubi) e tutti i progetti di ricerca e innovazione portati avanti dalla banca bergamasca.