Nello scorso anno, il 2020, i consumi da fonti energetiche rinnovabili in Italia hanno raggiunto quota 20%. Il rapporto GSE evidenzia come la chiave per un consumo minore sia proprio l’innovazione e la trasformazione digitale. Gestione, distribuzione e ottimizzazione del consumo di energia rinnovabile sono le parole sul quale dobbiamo porci un focus generale.
Il Gestore Servizi Energetici (GSE) rilascia un resoconto molto dettagliato a tutte le attività e volumi gesti dalla stessa società per incentivare l’utilizzo delle fonti di energia rinnovabile. Incaricato dallo stato il GSE svolge attività di report facendo emergere come nell’ultimo rapporto l’italia è piuttosto avanti nel tema dell’energia rinnovabile, infatti, nell’anno 2020 i consumi energetici da fonti rinnovabili si aggirano al 20% del consumo di energia totale, non male contando che l’obbiettivo prefissato parlava di un 17%. Il merito di ciò è parzialmente dato anche dal fatto che durante questa pandemia molteplici impianti produttivi hanno subito una chiusura e quindi la quota di energia rinnovabile è venuta meno.
Sono stati avviati ben 2.2 miliardi di nuovi investimenti che hanno evitato l’emissione di circa 42 milioni di tonnellate di Co2eq. Un dato davvero rilevante che mette in risalto come gli investimenti in energia rinnovabile abbiamo un effetto immediato e efficacie sull’ambiente che ci circonda. Sempre parlando di investimenti i registrano poi numeri come 15 miliardi di euro investiti per incentivare la produzione di consumi rinnovabili.
Sul fronte dei trasporti sempre nello scorso anno come riporta GSE sono stati creati 18 nuovi impianti di biometano per un valore di oltre 60 milioni di euro. Insomma lo scenario Italiano al momento pone basi solide e forti per un’ incremento notevole nel corso del prossimo decennio in cui gli obbiettivi posti saranno sempre più ambiziosi soprattutto pensando ad una tempistica sempre più ristretta.
Tecnologia digitali e GSE
Dal rapporto GSE emergono attività in termini di innovazione ed evoluzione digitale che possono dare buone notizie. Il progetto IBSI (Italian Blockchain Service Infrastrutture) ad esempio è stato finalizzato a questo scopo in collaborazione con enti come INPS, Poste Italiane,ENEA e il Politecnico di Milano si adoperano per la ricerca e lo sviluppo in termini di Blockchain. Il ruolo del GSE in questo progetto è proprio quello di definire una struttura nazionale che possa dunque essere compatibile con l’infrastruttura in fase di definizione da parte della EPB (European Blockchain Patnership) della commissione Europea.
Allo stesso tempo il GSE ha anche dato il via ad una serie di workshop nel quale vengono approfondite tecnologie digitali come Big Data, Intelligenza artificiale e Virtual reality, in modo che negli anni a seguire si possano finalmente avviare delle attività grazie ad un loro utilizzo.
Anche il grande e magnifico Cloud rientra appieno tra le tecnologie che sono state usate dal GSE nel corso del report 2020, adottando un modello che si basa proprio su questa tecnologia e consente all’infrastruttura di evolversi lavorando in maniera ibrida con soluzioni in locale ma anche in cloud. Questo permette sia di migliorare le prestazioni degli hardware, sia di prevenire eventuali perdite di dati.
Insomma, il digitale è fondamentale per il GSE e giocherà un ruolo sempre più importante all’interno delle sue varie attività. Può essere visto come esattamente come una chiave di svolta nella gestione e consumo di energia rinnovabile.