L’automazione ha cambiato e cambierà il nostro modo di lavorare
Lo sviluppo qualitativo delle tecnologie e la crescita degli investimenti nel settore hanno raggiunto un punto di svolta, tale per cui, in un futuro ormai prossimo, l’automazione dei processi lavorativi sarà un fattore ancor più determinante e diffuso con cui ogni lavoratore dovrà confrontarsi. Del resto, sempre più dispositivi e sistemi robotici, meccanici, elettronici ed informatici si stanno manifestando e si stanno facendo largo nei nostri luoghi di lavoro.
Abbiamo già visto forme di automazione meccanica e industriale avere enorme successo e un impatto positivo sul business di tantissime realtà aziendali, ma ora nuove tecnologie sono pronte a raggiungere studi e uffici, rivoluzionando l’esperienza lavorativa.
Come i vari i luoghi di lavoro stanno affrontando e portando avanti questa rivoluzione? Si possono individuare 3 tendenze e indirizzi su cui si concentrano o su cui si dovrebbero concentrare i tentativi delle aziende di implementare le tecnologie di automazione sul posto di lavoro.
1. APPROCCIO UMANOCENTRICO e INTELLIGENZA AUMENTATA
Le nuove tecnologie nel campo dell’automazione e della robotica e l’interoperabilità di risorse, mezzi e sistemi stanno facilitando e favorendo l’interazione e la collaborazione tra macchine ed esseri umani, rendendola sempre più efficiente e sicura. L’implementazione dell’automazione sul luogo di lavoro passa necessariamente dallo sviluppo di tale collaborazione.
Questo significa che la dimensione “umana” non va dimenticata, anzi, alla base di questa rivoluzione dovrà esserci un approccio di carattere “umanocentrico”. L’automazione dovrà essere incentrata sull’ “uomo”, ponendo al centro i suoi interessi e adattando la tecnologia alle sue esigenze e necessità. Da questo punto di vista, il settore dell’Intelligenza Artificiale (IA) chiamato Machine Learning (ML) è quello che, più di ogni altro, sta aprendo nuovi scenari, potenziando la performance, la produttività, l’agilità e l’efficienza dei lavoratori.
Ci sono poi specifici ambiti e settori in cui l’azione umana dovrebbe prevalere su ogni forma di automazione. Le capacità relazionali, la sensibilità, le capacità percettive, di improvvisazione e di intuizione di un essere umano sono di gran lunga superiori rispetto a quelle di qualsiasi macchina. Per questo, il successo dell’automazione sul posto di lavoro dipenderà dalla capacità delle tecnologie di supportare e potenziare le facoltà umane, migliorando l’esperienza lavorativa. Questa forma di collaborazione uomo-macchina è chiamata “intelligenza aumentata”.
Le aziende che non adottano tale prospettiva, che non implementano l’intelligenza aumentata o che operano senza questa visione incentrata sull’essere umano, rischiano seriamente di perdere valore ed efficienza rispetto ai loro competitors.
2. EXPERIENCE-LEVEL AGREEMENTS NELL’AUTOMAZIONE
Una seconda tendenza che si registra in tema di automazione sul lavoro, strettamente connessa al trend precedente, è la sempre maggiore importanza rivolta all’esperienza e alla soddisfazione del dipendente e dell’utente finale.
Le aziende stanno sviluppando una visione olistica nella gestione del loro business e nella gestione del processo di automazione, valutando non solo la capacità della tecnologia di fornire un servizio, ma misurando e considerando anche la qualità di tale servizio, la qualità dell’esperienza dell’utente, la capacità del dispositivo/sistema di migliorarne l’esperienza lavorativa e di aiutarlo e sostenerlo nel raggiungimento dei propri obiettivi, in maniera più rapida ed efficiente.
Si stanno così affermando i cosiddetti “Experience-level agreements”, conosciuti anche con la sigla “XLA”, delle vere e proprie metriche con cui valutare i risultati, il valore e la qualità dell’esperienza percepita dall’utente nell’utilizzo di un servizio IT. Un’evoluzione rispetto ai “Service level agreements” (SLA) basati unicamente sul livello del servizio offerto. L’adozione degli XLA consente di misurare e far emergere le esigenze degli utenti, il loro grado di felicità e soddisfazione, individuando le possibili problematiche e i possibili miglioramenti o aggiustamenti necessari per favorire una proficua collaborazione uomo-macchina.
3. ALFABETIZZAZIONE DIGITALE
La nuova visione “umanocentrica” dell’automazione sarà in grado di apportare trasformazioni positive sul luogo di lavoro solo attraverso la partecipazione attiva dell’utente e del dipendente.
Il processo richiede l’alfabetizzazione digitale di tutta la forza lavoro e il suo coinvolgimento diretto nell’adozione di nuovi mezzi, sistemi e tecnologie.
Insomma, la connessione e la dimensione umana non vanno assolutamente dimenticate. Al contrario, vanno coltivate e poste al centro del progetto. Continui feedback e sondaggi possono servire a far emergere le opinioni dei dipendenti e il loro grado di felicità che, come abbiamo detto sopra, rappresenta un parametro sempre più importante per l’implementazione dell’automazione sul posto di lavoro.
Siamo di fronte ad uno scenario in cui le nuove tecnologie serviranno per migliorare, supportare e potenziare l’esperienza lavorativa umana, senza sostituirla.
FONTE: https://www.hcltech.com/blogs/5-trends-will-help-you-accelerate-towards-autonomous-workplace